
La correlazione tra diabete e sport è importante, in quanto l’attività fisica contribuisce al calo di peso, facendo consumare glucosio nei muscoli e riducendo la glicemia; in questo modo si favorisce la sensibilità insulinica correggendo la causa principale del diabete.
Il diabete può essere una condizione difficile da gestire, tuttavia, per gli atleti affetti da questa patologia, è importante fare attenzione alla dieta, monitorare regolarmente la glicemia e prendere le misure necessarie per prevenire eventuali complicanze.
In particolare, gli atleti con diabete di tipo 1 devono prestare particolare attenzione all’insulina e all’assunzione di carboidrati prima, durante e dopo l’esercizio fisico. Parlate sempre con il vostro medico e il vostro allenatore per pianificare un regime di esercizio fisico sicuro ed efficace.
Cos’è il diabete?
Secondo l’OMS, nel 2014, la prevalenza mondiale di diabete mellito su soggetti superiori a 18 anni era pari all’ 8,5%.
Questo dato, lo rende tra le più diffuse patologie metaboliche ad oggi esistenti.
La sua insorgenza è legata direttamente o indirettamente all’ormone dell’insulina, il quale, non riuscendo a gestire in modo adeguato la concentrazione di glucosio nel sangue, ne provoca l’aumento patologico.
A seconda dei fattori scatenanti, è possibile distinguerne principalmente tre forme di diabete:
- Diabete di tipo 1
- Diabete di tipo 2
- Diabete gestazionale
Attività fisica e Diabete: benefici e controindicazioni
Per tutte e tre le classificazioni, lo sport, unito a una dieta sana, aumenta l’efficacia di trasporto cellulare del glucosio e migliora l’insulino-resistenza.
L’attività fisica è, quindi, un mezzo importante per la prevenzione, ed un vero e proprio strumento di trattamento nel caso del diabete di tipo 2.
Per quanto riguarda il diabete di tipo1, esistono alcune controindicazioni: la scarica adrenalinica causata da un’attività fisica intensa, può provocare problematici picchi ipoglicemici che costringono all’automonitoraggio costante.
Diabete e Attività Fisica: il pilates è la pratica più consigliata
Il pilates, in quanto attività fisica a basso impatto, è la soluzione adatta a problemi legati al diabete. Questo significa che il dispendio energetico è moderato, tanto da permettere lunghe sessioni di allenamento senza rischi nel breve o nel lungo termine.
Ne consegue una maggiore praticabilità nel quotidiano che si traduce in un aumento della motivazione nel tempo, a cui si lega un basso rischio di ritorno alla sedentarietà.
L’attività lenta e controllata del Pilates, definita Fitness metabolico, apporta benefici al sistema vascolare e cardiocircolatorio favorendo, così, livelli ottimali di glucosio e riducendo il rischio di trombosi venosa causata da ipertensione.
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Fonti: